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me ne sto nella sera

ed è solo un dettaglio

che sia sera di brume

di viali ingialliti

in una foto d’ottobre

 

(e mi chiedo

quand’è scesa la nebbia

quando è stato il momento

che si è fatto tramonto,

come accade che a un tratto

si comincia a morire)

 

potrei ora chiamare

angeli e mare

la lingua aliena di veggenti e sciamani,

potrei dire d’impennate di vento

di un’aria che sale

a suonare le stelle

(e quanta musica eterna

nell’oltre d’ogni confine)

 

ma me ne sto nella sera

a parlare a qualcosa

che non so se sia dio

o quel nero d’abisso

dove ognuno è nessuno.

 

 FRANCESCO PALMIERI 

(dalla raccolta  “Biografie” – Edizioni Terra d’ulivi)