Tag

,

Con questa rubrica si vorrebbe dare ‘voce viva’ a testi di diverso genere e ad autori noti e meno noti che di solito vengono conosciuti tramite lettura personale e spesso silenziosa. Senza nulla togliere alla profondità dell’esperienza soggettiva di immersione nel testo, con questo tentativo si vuole porre l’accento sulla modalità dell’ascolto e della compartecipazione acustica dell’espressione letteraria, così come accade quando assistiamo ad uno spettacolo teatrale o, più semplicemente, quando dialoghiamo. La scelta di autori e testi sarà a cura della redazione, tuttavia non si esclude che potranno essere prese in considerazione proposte di lettura su iniziativa di esterni alla stessa redazione, avendo cura di inviare copia del testo proposto. Solo un’avvertenza: la voce narrante è quella di un lettore comune e non l’espressione professionale di un attore, così come l’ambiente operativo che non è uno studio di registrazione.

 

Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
 
l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco
 
lo dichiari e risplenda come un croco
 
perduto in mezzo a un polveroso prato.
 
 
Ah l’uomo che se ne va sicuro,
 
agli altri ed a se stesso amico,
 
e l’ombra sua non cura che la canicola
 
stampa sopra uno scalcinato muro!
 
 
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
 
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
 
Codesto solo oggi possiamo dirti,
 
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

 

EUGENIO MONTALE, Ossi di seppia (Torino, Piero Gobetti Editore, 1925).