Con questa rubrica si vorrebbe dare ‘voce viva’ a testi di diverso genere e ad autori noti e meno noti che di solito vengono conosciuti tramite lettura personale e spesso silenziosa. Senza nulla togliere alla profondità dell’esperienza soggettiva di immersione nel testo, con questo tentativo si vuole porre l’accento sulla modalità dell’ascolto e della compartecipazione acustica dell’espressione letteraria, così come accade quando assistiamo ad uno spettacolo teatrale o, più semplicemente, quando dialoghiamo. La scelta di autori e testi sarà a cura della redazione, tuttavia non si esclude che potranno essere prese in considerazione proposte di lettura su iniziativa di esterni alla stessa redazione, avendo cura di inviare copia del testo proposto. Solo un’avvertenza: la voce narrante è quella di un lettore comune e non l’espressione professionale di un attore, così come l’ambiente operativo che non è uno studio di registrazione.
Sì, so bene
Sì, so bene
che mai sarò qualcuno.
So d’avanzo
che mai avrò un’opera.
So, infine
che mai saprò di me.
Sì, ma adesso,
finchè dura quest’ora,
questa Luna,
questi rami,
questa pace in cui stiamo,
lascino che mi creda
quel che mai potrò essere.
Presi il mio cuore
Presi il mio cuore
e lo posi nella mia mano
Lo guardai come chi guarda
grani di sabbia o una foglia.
Lo guardai pavido e assorto
come chi sa d’essere morto;
con l’anima solo commossa
del sogno e poco della vita.
da Poesie scelte, Passigli Poesia Editori
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