
omaggio a un poeta, Giorgione, 1505
Col titolo “Una vita in scrittura” Limina mundi avvia un’iniziativa partecipativa che, come dice lo stesso titolo, vuole mettere in luce quanta dedizione richiede la scrittura e quanto lega a sé diventando fulcro di un’esistenza, compagna di vita
L’iniziativa è rivolta ad autori che scrivono da tempo, che hanno quindi un’ampia esperienza in scrittura, una carriera letteraria alle spalle, possono testimoniare l’atto di fedeltà alla parola. E’ quindi un invito, ma nel contempo un omaggio.
L’invito è a raccontare, non con le parole asettiche e sintetiche usualmente richieste in una biobibliografia, ma in libertà, l’ingresso della scrittura dentro la propria vita, la chiamata o vocazione, la sua permanenza, l’evoluzione, l’intreccio con le proprie vicende personali, spirituali, una storia quindi fatta di inizi, trame incontri, episodi, traumi, delusioni, soddisfazioni, concorsi, premi, scoperte, emozioni ma anche, se si vuole, raccontare tutto ciò di cui lo scrittore è “fatto”, il suo saper fare anche oltre l’atto della scrittura in qualunque ambito sente appartenergli: professionale, creativo, artigianale, degli affetti… senza limiti, in linea con lo spirito del sito.
Libertà anche nella forma: un racconto autobiografico romanzato, un “automatismo ritratto”, cioè un proprio ritratto in scrittura automatica, un flash su un episodio o persona importanti o significativi del proprio percorso, un’intervista nella quale le domande sono formulate e le risposte sono date sempre dallo stesso autore, persino una singola poesia o raccolta di poesie che l’autore riconosce come “autobiografiche” sono modi possibili con cui cor-rispondere oppure rispondendo semplicemente alla domanda: Ci racconti la tua vita in scrittura?
L’invito è stato rivolto a Federica Galetto che l’ha interpretato come segue
Grazie infinite, Federica.
Non ricordo giorno senza scrittura. Sin dall’infanzia ho amato le lettere dell’alfabeto, soprattutto quelle che ai miei tempi si aprivano sulle pagine dei libri per bambini con volute e riccioli all’apertura di un capitolo. I numeri invece, avevano per me un’attrattiva pari a zero. Dopo varie sperimentazioni grafiche, decisi che la (bella) scrittura dovesse diventare il mio mondo parallelo.
Sebbene amassi scrivere, l’ordine non era certo un mio punto forte e per lungo tempo da bambina mi esercitai stoicamente nel ricopiare le lettere in bella calligrafia, in una ricerca estetica che lasciò andare alla deriva i numeri e i calcoli che mai in vita mia mi furono amici. Nel frattempo, dopo aver letto tutti i libri di gialli per ragazzi di Nancy Drew, i Topolini e le fiabe di Andersen e Grimm, verso i tredici anni mi innamorai di Shakespeare e della lingua inglese, fatto che aprì dentro di me un nuovo capitolo: la Poesia. Questi versi mi folgorarono:
This royal throne of kings, this sceptered isle, This earth of majesty, this seat of Mars, This other Eden, demi-paradise, This fortress built by Nature for herself…
William Shakespeare, Richard II
Iniziai così a scrivere versi, accompagnati sempre dalla lettura, senza la quale mai potei stare. Ma l’interesse per la Poesia, mio primo amore, si affievoli’ quando mi accorsi che la Narrativa rappresentava per me un banco di prova a cui non riuscivo proprio a sottrarmi.
Scrissi dunque molti racconti e articoli per giornali e riviste, mi diplomai in Lingue e là conobbi un’insegnante di Italiano illuminata, che mi sprono’ a continuare a scrivere. In seguito, alla facoltà di Lingue e Letterature straniere di Torino, ebbi poi la fortuna di avere come insegnante di Letteratura Americana, Barbara Lanati, una delle maggiori esperte e traduttrice di Emily Dickinson.
In quel periodo, per esercitare il mio orecchio e la mia mano scrittoria ricopiai a mano per molte volte “Orlando” di Virginia Woolf e buona parte delle opere di Katherine Mansfield, scrittrici a cui devo tutto ciò che sono. Un bel giorno poi vinsi un concorso indetto da Mondadori con un mio racconto, poi pubblicato in una antologia contenente altri racconti finalisti. Da allora non mi sono più fermata. Sebbene la scrittura sia sempre stata un prolungamento di me stessa e non l’abbia mai abbandonata, la vita reale prese per molte volte il sopravvento tentando di distogliermi dallo scrivere. Nel 2010 però, uscì la mia prima raccolta poetica per i tipi di Lietocolle in un momento difficilissimo della mia vita, e da allora non ho più smesso di scrivere e pubblicare Poesia.
A oggi ho all’attivo una decina di libri di versi e un romanzo, uscito nel 2017. Nel tempo, ho compreso che scrivere è la mia vita e che nulla sarei, senza. La vita non è stata troppo buona con me, ma la scrittura mi ha sempre salvata, così come l’Arte e la Bellezza. Attualmente sto scrivendo il mio secondo romanzo.
Federica Galetto
L’ha ripubblicato su La lepre e il cerchio.
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