Con questa rubrica si vorrebbe dare ‘voce viva’ a testi di diverso genere e ad autori noti e meno noti che di solito vengono conosciuti tramite lettura personale e spesso silenziosa. Senza nulla togliere alla profondità dell’esperienza soggettiva di immersione nel testo, con questo tentativo si vuole porre l’accento sulla modalità dell’ascolto e della compartecipazione acustica dell’espressione letteraria, così come accade quando assistiamo ad uno spettacolo teatrale o, più semplicemente, quando dialoghiamo. La scelta di autori e testi sarà a cura della redazione, tuttavia non si esclude che potranno essere prese in considerazione proposte di testi poetici su iniziativa di esterni alla stessa redazione, che il curatore leggerà, avendo cura di inviare copia del testo proposto. Solo un’avvertenza: la voce narrante è quella di un lettore comune e non l’espressione professionale di un attore, così come l’ambiente operativo che non è uno studio di registrazione.
Uomini ed ali
forse non ti è chiaro
quello che mi tocca,
spazzare il pavimento dagli avanzi,
dai nastrini e le coccarde,
i fili rotti delle stelle
(che chi poteva immaginare
fossero ritagli d’alluminio)
non l’ho chiesto io
( a chi? alle muse? a chi? )
di mettermi di stanza sul confine
dove barbari in assedio
è già da tempo
che tentano sortite
per questo il mio racconto
è solo guerra,
il dirti chi è caduto
e chi ancora vive sopravvissuto,
anch’io avrei voluto
un viaggio d’aeroplano,
la perpetua sospensione
della velina in aria,
la spinta nel burrone
e poi le braccia
già addestrate al volo,
come l’aquila, il falco,
un angelo mai visto.
Francesco Palmieri
dalla raccolta “Fra improbabile cielo e terra certa” – edizioni Terra d’ulivi
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