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ho perso le parole
ma più che le parole
il trillo
il sibilo
la scossa di cristalli appesi
e il canto, quando passava il vento
si è fatto un silenzio lungo
(la voce eco di stanze
come in una casa
alla fine del trasloco)
resta l’acqua a scorrere sui vetri
il rumorio del cielo
le ruote nelle pozze
il tonfo di metallo sul bordo di ringhiera
e neanche una parola
una
che sappia raccontare
le nuvole e la pioggia
la nostalgia dell’aria
lo strappo e la caduta
di chi viene a morire a terra.
Francesco Palmieri

foto di Alessandro Tocco
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