Questa intervista appartiene ad un’iniziativa del blog Limina mundi che intende dedicare la propria attenzione alle pubblicazioni letterarie (romanzi, racconti, sillogi, saggi ecc.) recenti, siano esse state oggetto o meno di segnalazione alla redazione stessa. Ciò con l’intento di favorire la conoscenza dell’offerta del mercato letterario attuale e degli autori delle pubblicazioni.
La redazione ringrazia Sal Ferranti, per aver accettato di rispondere ad alcune domande sulla sua opera: La legge della piuma, Pedrazzi editore, 2020.
1. Ricordi quando e in che modo è nato il tuo amore per la scrittura?
Il mio amore per la scrittura è nato attraverso la lettura. Chi legge molto è attratto dalla parola scritta e l’immaginazione lo porta inevitabilmente ad immaginare storie nuove. Io leggo da sempre. Da adolescente andavo a prendere in prestito libri in biblioteca (d’avventura, soprattutto) e li riportavo indietro nel giro di qualche giorno. Poi sono diventato un lettore onnivoro e un frequentatore di librerie. Credo di avere acquistato (in trent’anni circa) almeno tremila volumi. Il mio primo romanzo lo scrissi a diciannove anni, ed è ancora lì, incompiuto e con le pagine consumate dal tempo. All’epoca leggevo parecchi romanzi horror e mi ero convinto di saper scrivere romanzi alla Stephen King. Ripensandoci, mi viene un po’ da ridere adesso, e provo tenerezza verso quei facili entusiasmi da ragazzo che amava sognare in grande. Continua a leggere
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