
Piet Mondrian, Composition with large red plane, yellow, black, grey and blue (1921)
La poesia è anche incontro, una geometria di rette a volte parallele, altre volte perpendicolari. Similmente al quadro di Mondrian un reticolato vivo e riccamente colorato. Nell’ambito della rubrica Versi Trasversali, presentiamo la poesia di …
PAOLO PERA
IL PERDENTE
Beato chi si riconosce nella
Resa, tutti coloro che si sanno
Ritirare. Arrendersi non fa male,
Lo farà quel rimanere attaccati
A Marte, al desiderio di far guerra.
*
RICORDINO
Forse per personale incompletezza,
Per difetto di non esser banale,
O mero fare, ricerca d’effetto
Per discostare il nome mio da tutti,
Sin da piccino tenevo a dir bene,
Specificare: quindi l’acquisito
Zio non era lo zio, ma l’acquisito
Zio. Per ciò venni spesso assai deriso
Ma poco m’importava: erano questi
Cafoni in erba, mentr’io un little milord
Uso a farsi notare. Che sia questo
L’atteggiamento tanto più volgare?
*
TRANSITO DINANZI ALLA GALLINARA
«E come potevamo noi cantare»
Senza musiche nelle infanti orecchie,
Mancando di dominio sul mentale,
Mentre i pesci d’Alassio – baciantisi
A fianco della scritta hollywoodiana –
Sfioravamo sul bus della colonia?
Fu allora che il “felino fresco” vide
Mastodontica l’isla Gallinara!
Attratto ei fu, siccome tartaruga,
E sempre esercitò un magnetismo
(Lei, bella, con la foresta sul dorso
A mo’ di pietre incastonate simil
Robert de Montesquiou) come il Monviso
Per Mariano: l’enigma, il totemismo.
*
L’ESEMPIO DEL MARE
Su croste di salsedine qui poggio
E, mare, tu ti mostri solidale –
Vieni a farmi pensare che qualcosa
Io mi sia perso negli anni, potevo
Forse imparare molto prima forme
Di chete, forse all’azzurro ben prima
Avrei teso il mio animo torto, quindi
Gli occhi miei grigi sarebbero nuove
Celesti cromie, ma sempre anodino
Sarà il tuo esempio di fronte a un uomo
Inefficace come io so che sono.
*
IL MARE DENTRO, UN SUONO
«[…] il mare aperto / sta fuori dalle ciglia
del mio giorno». (Franco Trinchero)
«Poggia l’orecchio dentro la conchiglia,
Lì ci abitava un Sior Paguro,
E prima ancora un qualche molluscone»,
«È bella grande, che era un gigante?»,
«Sì, pressappoco lo era. Ma, ora, senti.
Lì si trovano le onde del mare
Che fanno splash, che fanno innamorare»,
Io le sentivo sino nel cuore. Oggi,
Se accosto la conchiglia vecchia, trovo
Silenzio (non quello buono): il silenzio
Del cosmo, quello di Dio, senza vita
Che lo faccia sentire mio. E così io
Mi arrendo e non ci riesco, non c’è mare
Tra i miei cigli, non c’è niente cui ambisco.
*
Paolo Pera è nato ad Alba (CN) il 22 giugno del 1996, diplomato in Arti Figurative è ora studente di Filosofia presso l’Università degli Studi di Torino. Nel 2012 esce un tentativo di romanzo breve; nel 2020 esordisce come poeta con la silloge La falce della decima musa, edita da Achille e La Tartaruga; nel 2021 pubblica Pierino Porcospino, una riscrittura macabro-ironica di Der Struwwelpeter di Heinrich Hoffmann; sempre nel 2021, per Edizioni Ensemble, dà alle stampe Pietà per l’esistente. È anche fumettista, pittore e scultore. Collabora con diverse riviste letterarie in qualità di critico. Prossimamente vedrà la luce Pena di me stesso.
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