Con questa rubrica si vorrebbe dare ‘voce viva’ a testi di diverso genere e ad autori noti e meno noti che di solito vengono conosciuti tramite lettura personale e spesso silenziosa. Senza nulla togliere alla profondità dell’esperienza soggettiva di immersione nel testo, con questo tentativo si vuole porre l’accento sulla modalità dell’ascolto e della compartecipazione acustica dell’espressione letteraria, così come accade quando assistiamo ad uno spettacolo teatrale o, più semplicemente, quando dialoghiamo. La scelta di autori e testi sarà a cura della redazione, tuttavia non si esclude che potranno essere prese in considerazione proposte di testi poetici su iniziativa di esterni alla stessa redazione, che il curatore leggerà, avendo cura di inviare copia del testo proposto. Solo un’avvertenza: la voce narrante è quella di un lettore comune e non l’espressione professionale di un attore, così come l’ambiente operativo che non è uno studio di registrazione.
è stato lungo il viaggio
per arrivare a te
(ho avuto contro il vento
ho avuto contro il tempo
e a maledirmi un dio
quando ho spiegato vele)
ho attraversato mari
e vuoti siderali,
bevuto fino in fondo
l’abisso nei bicchieri,
provato ad ogni morte
un po’ della mia morte
ho disserrato il cuore
per canto di sirene
(era appena gonna
tirata sul ginocchio,
un’ombra di rossetto
e fragole alla bocca)
ma ancora il ripartire,
il ritornare al largo
con la parola addio
incisa ad ogni passo
è stato lungo il viaggio
per arrivare a te
se tu l’àncora, la riva,
la sabbia fine del riposo,
non andare
resta
che io ti chiami casa.
Francesco Palmieri
dalla raccolta “Solo parole d’amore” di futura riedizione.
Una prima pubblicazione si trova in “Studi lirici, solo parole d’amore”, La Vita Felice edizioni, Milano 2012.
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