Con questa rubrica si vorrebbe dare ‘voce viva’ a testi di diverso genere e ad autori noti e meno noti che di solito vengono conosciuti tramite lettura personale e spesso silenziosa. Senza nulla togliere alla profondità dell’esperienza soggettiva di immersione nel testo, con questo tentativo si vuole porre l’accento sulla modalità dell’ascolto e della compartecipazione acustica dell’espressione letteraria, così come accade quando assistiamo ad uno spettacolo teatrale o, più semplicemente, quando dialoghiamo. La scelta di autori e testi sarà a cura della redazione, tuttavia non si esclude che potranno essere prese in considerazione proposte di testi poetici su iniziativa di esterni alla stessa redazione, che il curatore leggerà, avendo cura di inviare copia del testo proposto. Solo un’avvertenza: la voce narrante è quella di un lettore comune e non l’espressione professionale di un attore, così come l’ambiente operativo che non è uno studio di registrazione.
non avresti dovuto dire
devi andartene via,
non avresti dovuto dirlo.
ho aspettato che mi chiamassi indietro,
ho aspettato giù nel portone
fuori dal cancello
sul marciapiede
sotto a un lampione,
ho camminato quasi stando fermo
e mi sono voltato e ancora rivoltato
ho contato passi a uno, a due, a tre,
poi, non ho contato più.
non avresti dovuto dirlo
devi andartene via,
perché l’amore non dice vai
l’amore dice resta
l’amore non dice vai
l’amore dice resta.
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