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LIMINA MUNDI

~ Per l'alto mare aperto

LIMINA MUNDI

Archivi tag: Alessandra Fanti

Proprio quella

13 domenica Mag 2018

Posted by LiminaMundi in Poesie

≈ Commenti disabilitati su Proprio quella

Tag

Alessandra Fanti, Deborah Mega, Francesco Tontoli, Loredana Semantica, Maria Rita Orlando

Bernardino Luini, Madonna del Roseto, 1510

Chiede Lilì: “Ma dimmi, babbo mio,
come hai potuto indovinar da te,
proprio la mamma che volevo io,
proprio la mamma che va ben per me?”

Lina Schwarz

 

Sono madre: il tuo trampolino per il salto

Sono madre: il tuo trampolino per il salto.
Dove tuffarti devi saperlo da te.
Io guarderò il tuo avvitamento
sarà comunque perfetto
anche tra gli schizzi più alti
e insubordinati.
Non farti troppo male, se puoi.
Disinfettante e cerotti
qui per te non mancheranno mai.
Sbagliare, ferirti, fallire
tutto ti è consentito.
Riuscire, centrare il bersaglio, vincere
tutto ti è permesso.
Sono madre, la lettera iniziale è minuscola
e non è un caso.

Alessandra Fanti

Farsi madre è per ali forti

Farsi madre è per ali forti
farsi madre come cagna
o gatta per la salda presa
del collare per la lingua
che al caldo della cuccia
lecca ruvida di spugna
il pelo ai corpicini.

Farsi madre
di mammelle e latte
pancia utero vagina
tra le zampe soffici di piume
per la cova delle uova
nella paglia il guscio rotto
la placenta amniotica
l’albume.

E sono belli i pulcini
vividi di giallo alti snelli
con o senza barba
con gli occhi chiusi sulla strada
prodighi di tempo e sonno
madre ti dico nella conta
di tazze salici staffette
notti innevate transazioni
nell’attesa del decollo
oltre il nido l’ingresso
l’illuminazione.

Loredana Semantica

Io (una) madre
 
Ricordo ancora
 
il torpore del risveglio
 
il riemergere al reale
 
con la mente vuota
 
incapace di pensare
 
voci confuse da lontano
 
attraversano il silenzio
 
di oblìo simile alla morte.
 
 
Dalla cortina di assenza
 
un ricordo inconsistente
 
diviene paura concreta.
 
È viva? È sana?
 
Provo a muovere le membra intorpidite
 
anestetizzate da staticità imposta
 
a lungo protratta.
 
 
Un dolore tagliente
 
mi annebbia la vista.
 
Mi rispondono
 
che sei viva sei sana
 
(Avrò parlato dunque?)
 
sollevata sprofondo
 
ancora nell’oblìo.
 
 
La prima volta che ti ho visto
 
mi sei apparsa
 
un angelo di Dio
 
il miracolo mio
 
di donna.
 
Avevi la pelle di luna
 
le linee di velluto
 
il mio stesso odore.
 
 
Eri il prodotto puro dell’amore.
 
 
Ora il miracolo è svegliarti
 
scoprendo i segni della crescita
 
gioire e piangere con te
 
che sei parte di me
 
(ancora lì dove sei stata concepita)
 
la mia miglior parte
 
il futuro roseo
 
di attese e di speranze.
 
 
Ti accompagnerò
 
finchè sarà concesso
 
non ripeterò gli errori
 
di mia madre
 
ne compirò di nuovi
 
quelli che solo le madri fanno
 
per eccessivo amore.
 
Deborah Mega

Mi hai sottratto presto il tuo corpo

Mi hai sottratto presto il tuo corpo
l’hai sottratto alle mie mani accudenti
hai imparato presto a lavarti, a vestirti
e già mangiavi da sola quando sei nata
nella tua casa nostra.
Era troppo abitare nelle nostre vite
per te abituata ad essere di nessuno?
Credo sia stata una fatica dura
per te bambina forte di mancanze antiche.
Poi sei tornata a me per abbracciarmi
madre bambina di me bambina madre
nonostante gli anni passati a salvarmi
dal non amore con amori santi.
Avevo una lezione da imparare
avevo da scoprire la distanza adatta
per essere vicina senza soffocare.
E tu, nascosto il corpo, ti sei fatta presente
tempo da dove non scappare
materia ad aumentare
respiro spiato la notte
risate e scoperte da far figliare.

Alessandra Fanti

 

M.A.D.R.E. 

Mediatrice
Attenta
Disincantata
Rimani
Essenza.

Io.

Ribelle
Indomita
Troppo
Ancora

Figlia.

Maria Rita Orlando

Lettera a mia madre

Sono arrivato a pensare ai tuoi ricordi e a toccarli

a cosa sarà della tua memoria quando non ci sarai.

Me lo hai fatto capire quando li hai messi in fila

e ancora una volta sei andata più in là nel tempo

arrivando a prima di quando ero bambino

al mondo di prima che io venissi al mondo

-è esistito!- mi hai detto.

Ci sono persone che spingono per farsi ricordare

e bussano alla tua memoria tutte le notti

ti chiedono quell’aiuto che ormai non puoi più dargli.

Mi hai detto che sei andata a cercarle nei vicoli

che hai setacciato i semi che tuo padre comprava

e di un piccolo furto ordito con tua sorella

dove avevate rubato due lire a tua madre.

E io come figlio ho pensato

alle piccole e grandi cose che devo averti rubato.

Ma i tuoi ricordi sono più grandi dei miei

e corrono nella tua testa veloci

ti fanno ritornare nei luoghi dove nessuno può andare

donano una nuova luce ai tuoi occhi ciechi.

Ti sei fatta ascoltare anche sapendo che magari

non ti avrei ascoltato con l’attenzione che richiedevi.

Abbiamo questo tempo consumato e riparatore

che ricuce le diverse trame di tessuti dimenticati

e a incollare il vaso si rischia di vedervi altri disegni

rovistando gli angoli bui che sanno solo i sogni.

Mi hai parlato di almeno un migliaio di scandali

e di cose che si lasciano in deposito

perché le godano gli altri che vengono.

E tutta quella roba che arrivava nella tua testa

io non sapevo dove metterla e cosa farne.

Come sempre e come tutti non ho saputo trarre profitto

della carne delle generazioni venute prima della mia.

E allora devo aver pensato anche a quello che lascerò io

se i miei figli mi ascolteranno quando sarà il momento

se avrò il tempo di farlo e se riuscirò a scandire gli attimi

come hai fatto tu senza aver trovato un interlocutore credibile.

Ma devo aver capito che parlavi più a te stessa che a me

ti confessavi e rimpiangevi amori e morti

e loro ti ripagavano con parole e volti

nella fuga delle storie avvenute o immaginate.

Avevi il bisogno di parlare che solo i vecchi hanno

e che pochi sanno esprimere in pieno.

Sorprende il grande silenzio di non sapere più dire nulla

e il non sapere più farsi ascoltare.

E noi sempre a valutare se poi vale la pena

stare a parlare con qualcuno, fosse pure nostro figlio

sangue del sangue , seme del seme.

Francesco Tontoli

L’immagine della rosa che funge da divisorio tra le poesie è una creazione di Maria Rita Orlando. PER FESTEGGIARE INSIEME LE NOSTRE MAMME, INVITIAMO GLI AMICI POETI A INVIARE ALLA NOSTRA MAIL liminamundi@gmail.com, ENTRO LA MEZZANOTTE DI OGGI, UNA POESIA SUL TEMA DELLA MATERNITA’.

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Souvenir d’estate

01 venerdì Set 2017

Posted by LiminaMundi in Ispirazioni e divagazioni, LETTERATURA E POESIA, Poesie, SINE LIMINE

≈ Commenti disabilitati su Souvenir d’estate

Tag

Alessandra Fanti, Deborah Mega, Francesco Tontoli, Loredana Semantica

L’estate sta finendo e Limina mundi torna con il mese di settembre alla sua programmazione ordinaria con nuove e vecchie rubriche per spaziare senza limiti nel mondo e nell’arte in tutte le sue espressioni.

Iniziamo l’attività di quest’ultimo quadrimestre dell’anno quindi, ma non senza prima dare un saluto all’estate, una specie di souvenir della bella stagione, celebrata con le parole poetiche di alcuni autori del blog che le offrono come dono propiziatore di nuove estati a venire ancora insieme qui su Limina mundi.

sole per limina 1

Chi sono io
nell’infuocato pomeriggio d’estate
dentro l’alito rovente che brucia lo sguardo
nell’isola di silenzio
quando il vento scava nell’inquietudine
e l’ora contraria intreccia i corpi madidi e ardenti.
Chi sono io
dentro la spaccatura della pietra focaia
nella sospensione del lapillo nell’aria
nel migrare del granello di sabbia sopra il mare
nella cenere vulcanica che rapprende i fossili di conchiglia.
Chi sono io
dentro la chiglia del barcone che mi culla
nella pensione vista mare che mi annulla
nella tensione di due uomini che si contendono l’amante
nella costruzione delle filastrocche che i bambini tentano
mentre gli adulti accaldati dormono
per uccidere il tempo che precipita come una lama
sulle loro teste, e non li ama.

Francesco Tontoli

sole per limina 1

Per tre volte ha dentro la radice o la parola morte
il mantra estivo che sorge dalla bocca
al ghibli impietoso che soffia caldo asciutto
il sole fa violenza coi suoi raggi sulle cose esposte della terra
quelle vive stimano i margini di sopravvivenza
le carcasse invece senza esalare si fanno cosa secca.

C’è un’aria intorno ch’ è deserto vivo
come il respiro caldo del tuo corpo
la pelle abbacinata al morso dei raggi
riarso il bianco dentro gli occhi
appena poche ore è la risposta
oltre non c’è speranza
la natura è torrida di sete
torna il refrain del principio
un fuoco senza pena purifica e uccide.

Loredana Semantica

sole per limina 1

Forma idrodinamica
spinta slancio
guizzo propulsione
fendente che divide il corpo
l’acqua al suo passaggio.

Vita non pullula
nel mondo sottoposto
ondeggiano alghe mute
irreali senza tempo
distese ovattate
di ombre e di silenzio.

Penetrano i raggi obliqui
negli anfratti misteriosi
rivelano anemoni
e corpuscoli sospesi
geometrie caleidoscopiche
di luci e di colori.

Mi mimetizzo mare
nella tua trasparenza
nell’acqua che è sorgente
di vita e di purezza
ormai ricordo antico
di ere primordiali.

Mi sfioro con le dita
le squame iridescenti
e poi riemergo ancora
acquamarina fluida
a respirare il cielo.

Deborah Mega

sole per limina 1

Il ferro d’agosto

L’Agosto siderurgico
ribatte a martello il suo ferro di sole
il gong di rame sonoro
nel cielo d’acciaio rovente

disperde fumaglia e acque reflue
ammorba l’aria di burrofuso
spalmando corpi su spiagge
arrampicando sui monti vecchietti e filosofi.

Tutto qui è greve e mi pesa sul petto
davanti allo schermo di questo similmondo
sto appollaiato e sudaticcio
come un animale in cattività
nella sua gabbia ardente .

Mi rigiro tra le mani lettere di fuoco
vocali incandescenti
e foto carbonizzate agli angoli.

Francesco Tontoli

sole per limina 1

29 luglio 2010
senza metafora. proprio nel mare. partorisco l’aforisma mio del giorno. le ossessioni rovinano. le passioni invece. salvano gli uomini. lo regalo a mio figlio. per salvagente tra le onde.

1 agosto 2010
ieri il sole splendeva. così vicino nei raggi. da infuocare la ringhiera. la sabbia tra la riva e la salvezza. bruciava le piante. ardendo sotto i piedi. da sempre fallisco l’obiettivo di un grande avvenire da fachiro.

6 agosto 2010
da giorni osservo uno spicchio di mare tra il pino e le palme. il suo colore cangiante. a seconda del vento. blu intenso a scirocco. al tramonto più chiaro. al crepuscolo è di un grigio. azzurro quasi polvere. che si fonde con il cielo. due centimetri al grandagolo che annegano il respiro.

9 agosto 2010
ultimo giorno. raccolgo i pezzi. ciabatte. teli mare. sparse magliette. anche i bagagli di alcune cose belle. che avrei voluto fare. messe da parte. alla fine non è poi così lontana l’altra riva. un’altra vita. ancora poche ore. poi si parte.

da ” Parole e cicale, Diario poetico di una vacanza”, issuu, 13/10/2010

Loredana Semantica

sole per limina 1

Luglio

Lusingata dagli sguardi sul bronzo
Uscivo dal guscio d’inverno danzando.
Grate alla pelle per la cortese collaborazione
Le ciglia facevano ombra alla paura dei no.
Indossavo sguardi e movenze seduttive.
Osavo ogni giorno un nuovo passo falso.

Agosto

Ancorate sotto vetro museo
Galleggiano impressioni d’agosto
Ora sembrano d’altri e non mie.
So tutto quello che c’è da sapere
Tutto, al riguardo, sui baci sprecati
O sull’essere giovani insicuri.

Settembre

Sembrava lontanissimo
Erano solo
Tre mesi fa
Tutta l’estate ci aspettava
Estasi di libertà obbligate
Misura di bellezza esposta
Brivido calpestato dal cotone leggero.
Ritorna, settembre, carico di noiosa serietà
E ogni anno sembra avere più fretta.

Fresco

Fresco colore
rosa caramellata
marmellata sbocciata
dolcezza di polpa fiorita
non ho più anni da contare
se mi baci con i tuoi occhi belli.

Alessandra Fanti

sole per limina 1

(il “quadretto” divisorio tra le poesie è una creazione digitale di Loredana Semantica)

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COLORARE

28 domenica Mag 2017

Posted by alefanti in LETTERATURA E POESIA, Poesie

≈ Commenti disabilitati su COLORARE

Tag

Alessandra Fanti, Colorare

Non avendo mano che sappia disegnare
è tutta la vita che mi accontento
del mio album da colorare.
Stendo in strato il rosso e il blu
rimanendo diligente dentro i margini.
Passo e ripasso il giallo
che non mi sembra mai abbastanza vivo.
Ogni tanto azzardo una sfumatura o un tratteggio.
Sono tante le pagine che lo compongono.
Chissà se riuscirò a finirlo.
Ci vuole tempo anche per rifare la punta alle matite.

 

come-riciclare-le-matite-colorate-1

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Ha doveri di trasparenza la voce

08 mercoledì Mar 2017

Posted by LiminaMundi in Eventi e segnalazioni, LETTERATURA E POESIA

≈ Commenti disabilitati su Ha doveri di trasparenza la voce

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Alessandra Fanti, Emersioni, La Vita Felice

Una bella poesia di Alessandra Fanti tratta da Emersioni, silloge di prossima pubblicazione de La Vita Felice nella collana Agape Opera Prima. Ci complimentiamo di cuore con la nostra autrice/amica e per una volta mettiamo da parte le nostre rubriche consuete.

Ha doveri di trasparenza la voce
davanti al mare ogni reticenza inquina
il pomeriggio un sollievo di presenza.
I respiri hanno ritmi da brezza
le età trascorsi da mescolare
gli occhi riconoscono gli strappi delle raffiche
la coda dell’occhio è l’organo preposto e sa.
Noi, con le carte del si può o non si può,
da piccole pieghe attente magicamente
sbocciamo aerei da tenere in tasca
a sgualcirsi in attesa del decollo.

Alessandra Fanti

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Il tema del silenzio: Alessandra Fanti 2

06 mercoledì Lug 2016

Posted by Loredana Semantica in ARTI VISIVE, Fotografia, Il colore e le forme, Il tema del silenzio, LETTERATURA E POESIA, Poesie

≈ Commenti disabilitati su Il tema del silenzio: Alessandra Fanti 2

Tag

Alessandra Fanti, Loredana Semantica, poesia, silenzio

Fatico l’andar via, così il silenzio

spazia un’eco solida e raschia dentro

d’attesa e mai, spavento e fuga.

Alessandra Fanti

astrazioni (2).jpg

Per questa settimana il tema del silenzio è affrontato con la poesia di Alessandra Fanti in premessa, accompagnata da una mia foto di astrazione metafisica e dal seguente commento. Continua a leggere →

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Il tema del silenzio: Alessandra Fanti

25 mercoledì Mag 2016

Posted by Loredana Semantica in Il tema del silenzio, LETTERATURA E POESIA, Poesie

≈ Commenti disabilitati su Il tema del silenzio: Alessandra Fanti

Tag

Alessandra Fanti, Loredana Semantica, poesia, silenzio

Per il tema del silenzio è la volta di Alessandra Fanti e di un suo lungo silenzio.
Con questa composizione in versi, Alessandra rende evidente cos’è molte volte il silenzio quelle volte che finalmente si raggiunge. Non propriamente un momento d’inerzia o calma, non l’assenza pacificata di suoni, ma una sorta di palcoscenico intimo dove allestire un dialogare stringente con l’io profondo in un’alternanza d’interlocuzione con un tu confessionale. Un convergere su se stessi avvolgendo nel proprio silenzio di riflessione l’altro verso cui si dirigono i pensieri, l’altro ch’è oggetto d’attenzione, di confronto e di comunicazione. Continua a leggere →

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INTERVISTA

17 domenica Apr 2016

Posted by alefanti in LETTERATURA E POESIA, Poesie

≈ 1 Commento

Tag

Alessandra Fanti, poesia

“Dell’acqua che cade dal cielo noi nulla sappiamo”
dissero i fiori a chi domandava loro
“Sappiamo che veniamo da un seme
ma era molto tempo fa.
Sappiamo il ronzio di quelle che volano
la confusione dei pollini che lasciano andando via
sappiamo il fresco della terra bagnata
il sapore di bene che viene da laggiù.
Ma nulla, proprio nulla di nuvole e pioggia.
Tu dici che sono nostre amiche?
Allora siano le benvenute” conclusero.
Poi tornarono al loro lavoro di operosa bellezza.

Alessandra Fanti

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DOMENICA

10 domenica Apr 2016

Posted by alefanti in LETTERATURA E POESIA, Poesie

≈ 2 commenti

Tag

Alessandra Fanti, poesia

 

Quello che non so ha ali da offrirmi.

Io ringrazio, accetto, indosso, volo.

Il cielo è più freddo dell’azzurro, visto dall’alto.

È come infilare le mani nell’acqua dell’inverno.

Paiono infinite le dita da lassù.

Toccano le carezze lontane.

Commosse, anche le unghie pregano.

Alessandra Fanti

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