• ABOUT
  • CHI SIAMO
  • AUTORI
    • MARIA ALLO
    • ANNA MARIA BONFIGLIO
    • EMILIO CAPACCIO
    • MARIA GRAZIA GALATA’
    • ADRIANA GLORIA MARIGO
    • DEBORAH MEGA
    • FRANCESCO PALMIERI
    • ANTONELLA PIZZO
    • LOREDANA SEMANTICA
  • HANNO COLLABORATO
    • ALESSANDRA FANTI
    • MARIA RITA ORLANDO
    • FRANCESCO SEVERINI
    • RAFFAELLA TERRIBILE
    • FRANCESCO TONTOLI
  • AUTORI CONTEMPORANEI (letteratura e poesia)
  • AUTORI DEL PASSATO (letteratura e poesia)
  • ARTISTI CONTEMPORANEI (arte e fotografia)
  • ARTISTI DEL PASSATO (arte e fotografia)
  • MUSICISTI
  • CONTATTI
  • RESPONSABILITÀ
  • PRIVACY POLICY

LIMINA MUNDI

~ Per l'alto mare aperto

LIMINA MUNDI

Archivi tag: Ingeborg Bachmann

Forma alchemica 6: Ingeborg Bachman

15 mercoledì Feb 2017

Posted by Loredana Semantica in Forma alchemica, LETTERATURA E POESIA, Rose di poesia e prosa

≈ Commenti disabilitati su Forma alchemica 6: Ingeborg Bachman

Tag

Ingeborg Bachmann, poesia

Morto è tutto. Tutto morto.
E nel mio portapane d’argento
ammuffisce il pezzo di torsolo avvelenato
che non scendeva più.

Chi mangia nei miei piatti?
dev’esserci ancora un resto della
corda con cui sono stata intrappolata.
Chi dorme nel mio letto?
certo di notte fruscia ancora il foglietto
che vi ho cucito dentro.

Quanto poco presente! Solo
negli oggetti lontani mi aggiro ancora,
nella lampada, nella luce,
allora accendo e voglio dire:

tutto il sangue, il molto sangue che
è scorso. Miei assassini.
.

Ingeborg Bachmann

guernica-picasso

Guernica, Pablo Picasso

Ingeborg Bachman, è nata a Klagenfurt in Austria nel 1926 ed è morta a Roma nel 1973 per le gravi lesioni a seguito di un incidente domestico le cui circostante non sono mai state del tutto chiarite. Forse s’era addormentata in soggiorno fumando una sigaretta, altre fonti parlano di ustioni procuratesi mentre era nella sua vasca da bagno, di certo nel suo appartamento si sviluppò un incendio e la morte sopraggiunse all’ospedale dove fu ricoverata per le ferite che aveva riportato.

La Bachman è un’autrice che conferma  la mia personale idea che quasi ogni poeta nasce nel trauma, una specie di doglia che partorisce uno spirito “diverso”, uno spirito drammaticamente segnato, un’anima che nonostante ripetutamente tenti e liberi attraverso la parola il fascino e l’ incanto subito dalla parola, nonostante ripetutamente tenti il risanamento e liberi per questa via la ferita subita e restituita, mai riesce a raggiungere la pace o, il che è lo stesso, la piena espressione di tutto quello che è necessario dire, a cui forse potrebbe conseguire la restitutio in integrum.

Ingeborg non manifestò questa irrequietezza soltanto nella scrittura e nello studio, ma anche nella ricerca continua di un luogo dove poter stare, girovagò infatti a lungo in Europa: Londra, Berlino, Parigi, Vienna, prima di stabilirsi a Roma nel 1965, dove visse fino alla morte.

Pare che la (prima)  ferita inferta alla Bachman, quella che presumibilmente, insieme ad altre traumatiche esperienze, la portò alla scelta della parola, fu l’invasione tedesca di Klagenfurt dove lei viveva una tranquilla esistenza piccolo borghese con due fratelli, il padre insegnante, la madre casalinga. Aveva appena dodici anni e la percezione dei soldati che marciavano in strada oltre la finestra frettolosamente chiusa, non fu quella di un’avanzata nel territorio ma di un calpestamento dei corpi. Il massacro di un mondo.

La Bachman sospinta verso la scrittura e lo studio da questo sbilanciamento del proprio equilibrio, divenne ben presto una stella della letteratura in lingua tedesca, inserendosi nel Gruppo 47 e ricevendo premi e riconoscimenti. Ebbe modo di conoscere, tra gli altri Celan, anch’egli profondamente segnato dalla guerra, dall’esperienza dei campi di concentramento nei quali aveva perso entrambi i genitori. Con Celan la Bachman intrattenne un rapporto sentimentale ed epistolare negli anni intorno al 1948.

Io credo che nella poesia che propongo oggi ci sia tutta la potenza cupa della Bachman, la tensione drammatica di un’anima tormentata. Specialmente l’esordio del testo contenente un richiamo alla morte così pesante e brutale è di profonda desolazione.  Tutto è morto dentro e fuori, senza rimedio, senza salvezza. Le successive strofe alternano la descrizione di oggetti della quotidianità corrotti dal marcio o dall’espropriazione, il torsolo ammuffito nel portapane d’argento, il letto occupato da estranei, quel letto nel cui materasso è ancora nascosto e fruscia il foglietto sul quale è trascritto il segreto. Non so perché mi piace immaginarlo tenero, come un primo amore, delicato e rosa, come un’alba. Ci sono i piatti dove invece delle pietanze si trova la corda che lega. Tutta la memoria conservata rovina il qui e l’ora li rende inesistenti, senza speranza. Di tutta la poesia è soprattutto la chiusa che coinvolge e sconvolge. Essa è chiaramente un atto di accusa, contro gli uomini che uccidono, contro gli assassini che versano il sangue di altri uomini. L’orrore del molto sangue versato.

Non può dirsi se la Bachman con questa poesia abbia inteso esprimersi per metafore e riferirsi alla vicenda della deportazione e delle molteplici uccisioni che la guerra e i campi di concentramento hanno determinato oppure se avesse in mente una specifica uccisione che ha devastato la sua vita, molto probabilmente i riferimenti si sovrappongono essendo l’uno dentro l’altro, enorme il primo e sconvolgente per la sua vastità, altrettanto enorme e sconvolgente il singolo assassinio per l’eco nell’animo della poetessa. Certo che non potrebbe esprimere con più dolore ciò che ha da dire, creando con la penultima strofa quello squarcio di luce che illumina rosso sangue la scena nel modo più inaspettato e perciò conturbante. Nella lampada, nella luce, /allora accendo e voglio dire: Questi due versi prodromici del finale si potrebbero dire un gran colpo di teatro, se non fossi quasi certa che questa, come tutte le poesie veramente poesie, non è nata per costruzione ma per impeto, ispirazione e padronanza perfetta della parola.

Non poteva mancare tra le mie perle poetiche una così chiara dichiarazione di dolore infinito, senza consolazione, quel dolore che quasi ognuno, ciascuno per una sua personale ragione, si porta dentro, e un poeta non tanto con più forza, bensì con maggiore consapevolezza che occorre pronunciare all’infinito le parole che possano descriverlo nel modo più efficace possibile, un poeta con la grande consapevolezza che la parola ha la potenzialità per esprimerlo, ma non riesce mai a sufficienza a contenerlo, rappresentarlo, trasmetterlo, da ciò deriva la serie continua di tentativi che costituiscono poi il “corpo” del poeta stesso, cioè tutta intera la sua anima, tranne quel fondo inenarrabile di sconvolgente che egli porta con se, in  nuce, dapprima nella vita come bagaglio/peso e poi, una volta morto, come corredo/accredito, se mai esiste un’aldilà.

Per l’idea visiva di distruzione, rovina e sgomento non posso far ricorso se non al celeberrimo Guernica, col quale anche Picasso cercò di rappresentare il caos doloroso della guerra, l’atto di terrorismo perpetrato contro la popolazione inerme che bene mi sembra si sposi all’agonia spirituale di Ingeborg Bachman.

Loredana Semantica

Condividi:

  • Facebook
  • Twitter
  • WhatsApp

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

… “chi è solo bello, resta bello all’occhio. Ma chi ha valore sarà bello sempre” …

04 lunedì Apr 2016

Posted by maria allo in Consigli e percorsi di lettura, LETTERATURA E POESIA, Poesie

≈ 1 Commento

Tag

Anna Achmatova, Anna Maria Curci, Catullo, Didone, EMILY DICKINSON, Ingeborg Bachmann, Katia Chausheva, Mimnermo, Platone, Saffo, Silvia Plath, società, Ungaretti, Yava Suberg

Dai primi sguardi al corteggiamento, dallo scoppio della passione al suo soddisfacimento, dai dubbi della gelosia ai tormenti del tradimento o della separazione, l’amore rappresenta sicuramente un’esperienza universale. Ed è naturale che un fenomeno così complesso in cui convivono sentimenti misteriosi e spesso contraddittori e sconvolgenti sia al centro della poesia. Il tema dell’eros e le strane ambivalenze dei moti sentimentali sono ben presenti nella poesia antica: bisogna però cogliere le forti differenze di sensibilità che corrono, nella trattazione di tale motivo, tra gli scrittori moderni e gli antichi.
“E allora – dissi – che cosa sarebbe Amore? Un mortale?” “Per nulla” “Ma che cosa allora?” “Come i casi precedenti – rispose – qualcosa di intermedio tra il mortale e l’immortale” “Che cosa, dunque, Diotima?” “Un gran demone, Socrate, perché tutto ciò che è demonico è intermedio tra dio e mortale”. Continua a leggere →

Condividi:

  • Facebook
  • Twitter
  • WhatsApp

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Articoli recenti

  • ~A viva voce: Un ateo imperfetto~ 4 febbraio 2023
  • Alessandro Barbato, Inediti 3 febbraio 2023
  • Capo Horn – Tijuana. Cuentos Olvidados. “Per giustizia il tempo” di Manuel González Zeledón 2 febbraio 2023
  • Più voci per un poeta: Angelo Maria Ripellino. Video e voce di Loredana Semantica 1 febbraio 2023
  • LA POESIA PRENDE VOCE: DANIELA PERICONE, EMILIA BARBATO, ANNAMARIA FERRAMOSCA 31 gennaio 2023
  • “Il ritratto ovale” di Edgar Allan Poe 30 gennaio 2023
  • ~A viva voce: 3~ 28 gennaio 2023
  • Se questo è un uomo / Sognavamo nelle notti feroci di Primo Levi 27 gennaio 2023
  • “Atlante delle inquietudini” di Francesco Enia 26 gennaio 2023
  • Emilio Capaccio legge “Formulario per la presenza” di Francesca Innocenzi 25 gennaio 2023

Categorie

  • ARTI VISIVE
    • Appunti d'arte
    • Fotografia
    • Il colore e le forme
    • Mostre e segnalazioni
    • Punti di vista
  • COMUNICATI STAMPA
  • COSTUME E SOCIETA'
    • Cronache della vita
    • Essere donna
    • I meandri della psiche
    • La società
    • Pensiero
  • Epistole d'Autore
  • IbridaMenti
  • LETTERATURA E POESIA
    • #cronacheincoronate; #andràtuttobene
    • Appunti letterari
    • Canto presente
    • Consigli e percorsi di lettura
    • Cronache sospese
    • Eventi e segnalazioni
    • Fiabe
    • Filologia
    • Forma alchemica
    • I nostri racconti
    • Idiomatiche
      • Capo Horn – Tijuana. Cuentos Olvidados
    • Il tema del silenzio
    • Incipit
    • Interviste
    • Ispirazioni e divagazioni
    • La poesia prende voce
    • NarЯrativa
    • Novelle trasversali
    • Parole di donna
    • Più voci per un poeta
    • Podcast
    • Poesia sabbatica
    • Poesie
    • Racconti
    • Recensioni
    • Rose di poesia e prosa
    • uNa PoESia A cAsO
    • Una vita in scrittura
    • Versi trasversali
    • Vetrina
    • ~A viva voce~
  • MISCELÁNEAS
  • Mito
  • MUSICA
    • Appunti musicali
    • Eventi e segnalazioni
    • Proposte musicali
    • RandoMusic
  • PERSONAGGI
    • Grandi Donne
    • Uomini eccellenti
  • Post-it
  • SCIENZA E CULTURA
  • SINE LIMINE
    • Prisma lirico
    • Una vita nell'arte
  • SPETTACOLO
    • Cinema
    • Teatro
    • TV
    • Video

ARCHIVI

BLOGROLL

  • alefanti
  • https://www.argonline.it/poegator/
  • Deborah Mega
  • https://deborahmega.wixsite.com/disussurriedombre
  • Di poche foglie
  • larosainpiu
  • perìgeion
  • SOLCHI

Inserisci il tuo indirizzo email per seguire questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi via e-mail.

INFORMATIVA SULLA PRIVACY

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella privacy policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la PRIVACY POLICY.

Statistiche del blog

  • 291.415 visite
Il blog LIMINA MUNDI è stato fondato da Loredana Semantica e Deborah Mega il 21 marzo 2016. Limina mundi svolge un’opera di promozione e diffusione culturale, letteraria e artistica con spirito di liberalità. Con spirito altrettanto liberale è possibile contribuire alle spese di gestione con donazioni:
Una tantum
Mensile
Annuale

Donazione una tantum

Donazione mensile

Donazione annuale

Scegli un importo

€2,00
€10,00
€20,00
€5,00
€15,00
€100,00
€5,00
€15,00
€100,00

O inserisci un importo personalizzato

€

Apprezziamo il tuo contributo.

Apprezziamo il tuo contributo.

Apprezziamo il tuo contributo.

Fai una donazioneDona mensilmenteDona annualmente

REDATTORI

  • adrianagloriamarigo
  • alefanti
  • Deborah Mega
  • emiliocapaccio
  • Francesco Palmieri
  • francescoseverini
  • frantoli
  • LiminaMundi
  • Loredana Semantica
  • Maria Grazia Galatà
  • marian2643
  • maria allo
  • Antonella Pizzo
  • raffaellaterribile

COMMUNITY

BLOGROLL

  • alefanti
  • https://www.argonline.it/poegator/
  • Deborah Mega
  • https://deborahmega.wixsite.com/disussurriedombre
  • Di poche foglie
  • larosainpiu
  • perìgeion
  • SOLCHI

Blog su WordPress.com.

  • Segui Siti che segui
    • LIMINA MUNDI
    • Segui assieme ad altri 235 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • LIMINA MUNDI
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra
 

Caricamento commenti...
 

Devi effettuare l'accesso per postare un commento.

    Informativa.
    Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la
    COOKIE POLICY.
    %d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: