• ABOUT
  • REDATTORI
    • ADRIANA GLORIA MARIGO
    • ANNA MARIA BONFIGLIO
    • DEBORAH MEGA
    • EMILIO CAPACCIO
    • FRANCESCO PALMIERI
    • MARIA ALLO
    • LOREDANA SEMANTICA
  • HANNO COLLABORATO
    • ALESSANDRA FANTI
    • MARIA RITA ORLANDO
    • FRANCESCO SEVERINI
    • RAFFAELLA TERRIBILE
    • FRANCESCO TONTOLI
  • AUTORI CONTEMPORANEI (letteratura e poesia)
  • AUTORI DEL PASSATO (letteratura e poesia)
  • ARTISTI CONTEMPORANEI (arte e fotografia)
  • ARTISTI DEL PASSATO (arte e fotografia)
  • MUSICISTI
  • CONTATTI
  • RESPONSABILITÀ
  • PRIVACY POLICY

LIMINA MUNDI

~ Per l'alto mare aperto

LIMINA MUNDI

Archivi tag: Louise Gluck

Traduciamo Louise Gluck: End of Summer

05 sabato Dic 2020

Posted by Loredana Semantica in Idiomatiche, LETTERATURA E POESIA

≈ Lascia un commento

Tag

Louise Gluck, Nobel, poesia, traduzioni

Prosegue l’attività di traduzione iniziata qui, in calce a quel post troverete nei commenti i link/ping a tutte le precedenti traduzioni

End of Summer
(Louise Glück)

After all things occurred to me,
the void occurred to me.
There is a limit
to the pleasure I had in form –
I am not like you in this,
I have no release in another body,
I have no need
of shelter outside myself –
My poor inspired
creation, you are
distractions, finally,
mere curtailment; you are
too little like me in the end
to please me.
And so adamant –
you want to be paid off
for your disappearance,
all paid in some part of the earth,
some souvenir, as you were once
rewarded for labor,
the scribe being paid
in silver, the shepherd in barley
although it is not earth
that is lasting, not
these small chips of matter –
If you would open your eyes
you would see me, you would see
the emptiness of heaven
mirrored on earth, the fields
vacant again, lifeless, covered with snow –
then white light
no longer disguised as matter.

La fine dell’estate

(traduzione di Deborah Mega)

Dopo che ogni cosa mi è tornata in mente,
mi ha raggiunta il vuoto.
C’è un limite
al piacere che ho avuto nel corpo –
in questo non sono come te,
non ho liberazione in un altro corpo,
non ho bisogno
di protezione oltre a me stessa-
la mia povera ispirata
creazione, voi siete
distrazioni, infine,
pura riduzione; siete
troppo poco come me alla fine
per farmi piacere.
E così irremovibile –
vuoi essere ripagato
per la tua scomparsa,
tutto pagato in qualche parte della terra,

qualche souvenir, come eri una volta
ricompensato per la fatica,
lo scriba viene pagato
in argento, il pastore in orzo
sebbene non sia terra
quella che dura, non
questi piccoli frammenti di materia –
Se aprissi gli occhi
mi vedresti, vedresti
il vuoto del cielo
rispecchiato sulla terra, i campi
di nuovo vuoti, senza vita, coperti di neve –
poi luce bianca
non più travestita di materia.

Condividi:

  • Facebook
  • Twitter
  • WhatsApp

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Traduciamo Louise Gluck: The Mirror

22 domenica Nov 2020

Posted by Loredana Semantica in Idiomatiche, LETTERATURA E POESIA

≈ Lascia un commento

Tag

Louise Gluck, Nobel, poesia, traduzioni

Prosegue l’attività di traduzione iniziata qui, in calce a quel post troverete nei commenti i link/ping a tutte le precedenti traduzioni

The Mirror
(Louise Glück)

Watching you in the mirror I wonder
what it is like to be so beautiful
and why you do not love
but cut yourself, shaving
like a blind man. I think you let me stare
so you can turn against yourself
with greater violence,
needing to show me how you scrape the flesh away
scornfully and without hesitation
until I see you correctly,
as a man bleeding, not
the reflection I desire.

Lo specchio

(traduzione di Deborah Mega)

Guardandoti nello specchio mi chiedo
cosa si provi a essere così bello
e perché non ti ami
ma ti tagli, radendoti
come un cieco. Credo che lasci che ti fissi
così puoi rivolgerti contro te stesso
con maggiore violenza,
chè hai bisogno di mostrarmi come strappi via la pelle
con disprezzo e senza esitazione
finché ti vedo correttamente
come un uomo che sanguina, non
come il riflesso che desidero.

Condividi:

  • Facebook
  • Twitter
  • WhatsApp

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Traduciamo Louise Gluck: Violet

01 domenica Nov 2020

Posted by Loredana Semantica in Idiomatiche, LETTERATURA E POESIA

≈ Lascia un commento

Tag

Louise Gluck, Nobel, poesia, traduzione

Ancora una traduzione di una poesia del neo premio nobel Louise Gluck.

Qui il post di introduzione a cui rinvio per le motivazioni della rubrica “Traduciamo Louise Gluck” e per le altre traduzioni delle quali troverete i links nei commenti a quel post.

da “The wild Iris”, 1992

Violet

Because in our world
something is always hidden,
small and white,
small and what you call
pure, we do not grieve
as you grieve, dear
suffering master; you
are no more lost
than we are, under
the hawthorn tree, the hawthorn holding
balanced trays of pearls: what
has brought you among us
who would teach you, though
you kneel and weep,
clasping your great hands,
in all your greatness knowing
nothing of the soul’s nature,
which is never to die: poor sad god,
either you never have one
or you never lose one.

Violetta

traduzione di Loredana Semantica

Perché nel nostro mondo
qualcosa è sempre nascosto,
minuscolo e bianco,
piccolo e ciò che tu chiami
puro, noi non ci addoloriamo
come ti addolori tu, caro
maestro sofferente; tu
non sei più smarrito
di quanto lo siamo noi, sotto
l’albero di biancospino, la raccolta delle spine
bilanciata da cassette di perle: cosa
ti ha condotto tra noi
chi ti insegnerebbe, anche se
ti inginocchi e piangi,
stringendo le tue grandi mani,
in tutta la loro grandezza non sapendo
niente della natura dell’anima,
che non è mai morire: povero dio triste,
o non ne hai mai una
o non la perdi mai.

Condividi:

  • Facebook
  • Twitter
  • WhatsApp

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Traduciamo Louise Gluck: Vespers

24 sabato Ott 2020

Posted by Loredana Semantica in Idiomatiche, LETTERATURA E POESIA

≈ Lascia un commento

Tag

Louise Gluck, poesia, traduzione

Si prosegue con le traduzioni del neo premio Nobel per la letteratura: Louise Gluck. Stavolta è la volta delle piante di pomodoro. Non ci sono dubbi che il testo ha un significato nascosto. Spero possiate coglierlo. Questa iniziativa di traduzione è iniziata qui. A quel post vi rimando per la lettura delle altre traduzioni, i cui link sono nei commenti.

Vespers

In your extended absence, you permit me
use of earth, anticipating
some return on investment. I must report
failure in my assignment, principally
regarding the tomato plants.
I think I should not be encouraged to grow
tomatoes. Or, if I am, you should withhold
the heavy rains, the cold nights that come
so often here, while other regions get
twelve weeks of summer. All this
belongs to you: on the other hand,
I planted the seeds, I watched the first shoots
like wings tearing the soil, and it was my heart
broken by the blight, the black spot so quickly
multiplying in the rows. I doubt
you have a heart, in our understanding of
that term. You who do not discriminate
between the dead and the living, who are, in consequence,
immune to foreshadowing, you may not know
how much terror we bear, the spotted leaf,
the red leaves of the maple falling
even in August, in early darkness: I am responsible
for these vines.

Vespri

traduzione di Loredana Semantica


Durante la tua lunga assenza, mi hai permesso
di usare la terra, prevedendo
un certo ritorno dall’investimento. Devo riferirti
di aver fallito il mio compito, principalmente
per quanto riguarda le piante di pomodoro.
Penso che non dovrei essere incoraggiata a coltivare
pomodori. Oppure, se lo sono, tu dovresti contenere
le forti piogge, le notti fredde che vengono
così spesso qui, mentre altre regioni godono
di dodici settimane d’estate.
Tutto questo ti appartiene: d’altra parte
io ho piantato i semi, ho visto i primi germogli
come ali squarciare il suolo, è stato il mio cuore
a spezzarsi per la peronospera, la macchia nera si è diffusa
così rapidamente moltiplicandosi nei filari. Io dubito
che tu abbia un cuore, che tu possa capire questi termini.
Tu che non distingui tra morte e vita, che sei, di conseguenza,
immune dai presagi, potresti non saperlo
quanto ci terrorizzi vedere una foglia macchiata,
le foglie rosse d’acero che cadono
anche in agosto, nella prima oscurità: io sono la responsabile
di questi rampicanti.

Condividi:

  • Facebook
  • Twitter
  • WhatsApp

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Traduciamo Louise Gluck: Parable of faith

18 domenica Ott 2020

Posted by Loredana Semantica in Idiomatiche, LETTERATURA E POESIA

≈ 2 commenti

Tag

Louise Gluck, poesia, traduzione

Col contributo di Antonella Pizzo prosegue la traduzione delle poesie di Louise Gluck iniziata qui

Dalla raccolta “Meadowlands”, 1996

Parable of faith

Now, in twilight, on the palace steps
the king asks forgiveness of his lady.
He is not
duplicitous; he has tried to be
true to the moment; is there another way of being
true to the self?
The lady
hides her face, somewhat
assisted by the shadows. She weeps
for her past; when one has a secret life,
one’s tears are never explained.
Yet gladly would the king bear
the grief of his lady: his
is the generous heart,
in pain as in joy.

Do you know
what forgiveness mean? it mean
the world has sinned, the world
must be pardoned 

Parabola di fede

(traduzione di Antonella Pizzo)

Ora, al crepuscolo, sui gradini del palazzo
il re chiede perdono alla sua donna.
Lui non è falso; ha provato ad essere vero al momento;
c’è un altro modo di essere fedele a sé stesso?
La donna
nasconde il suo viso, un po’
aiutata dalle ombre. Piange
per il suo passato; quando si ha una vita segreta,
le proprie lacrime non vengono mai spiegate.
Eppure il re avrebbe sopportato
la sofferenza della sua donna: il suo
è cuore generoso,
nel dolore come nella gioia.

Lo sai
cosa significa perdono? significa
che il mondo ha peccato, che il mondo
deve essere perdonato.

qui potete ascoltare la lettura in lingua originale

Condividi:

  • Facebook
  • Twitter
  • WhatsApp

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Traduciamo Louise Gluck: The red poppy

10 sabato Ott 2020

Posted by Loredana Semantica in Idiomatiche, SINE LIMINE

≈ 7 commenti

Tag

Louise Gluck, poesia, traduzione

In Italia ha destato una certa sorpresa l’attribuzione del Nobel per la letteratura a Louise Gluck, poetessa statunitense, nata a New York nel 1943. In pochi la conoscevano, e le poesie che circolano in rete probabilmente non le rendono giustizia, tant’è che non mancano le polemiche. Però potrebbe trattarsi di un problema di traduzione. Per conoscere meglio questa autrice ho pensato di tentare una traduzione alternativa delle poesie che circolano in rete. Una alla volta, in modo che abbiano ciascuna massima attenzione. Come quando si osserva un quadro su uno sfondo nero o una parete vuota per coglierne al meglio le linee e i colori. Lo considero un esperimento, alla ricerca della poetica di un’autrice che è stata ritenuta degna di così ambito riconoscimento. Al termine di questo percorso, l’esperimento sarà diventata esperienza. Se avete voglia di cimentarvi ho scovato qui un nutrito elenco di testi in lingua originale. Antonella Pizzo mi ha segnalato quest’altra ricca raccolta qui. Se poi volete proporre alla redazione i vostri esperimenti, siete benvenuti. Buona poesia a tutti.

The great thing
is not having
a mind. Feelings:
oh, I have those; they
govern me. I have
a lord in heaven
called the sun, and open
for him, showing him
the fire of my own heart, fire
like his presence.
What could such glory be
if not a heart? Oh my brothers and sisters,
were you like me once, long ago,
before you were human? Did you
permit yourselves
to open once, who would never
open again? Because in truth
I am speaking now
the way you do. I speak
because I am shattered.

 

Il papavero rosso

(traduzione di Loredana Semantica)

 

La cosa migliore è

non avere pensieri

i sentimenti: oh quelli ce li ho

nel cielo ho un signore chiamato sole

fiorisco per lui

gli offro il rosso del mio cuore

rosso come la sua presenza.

Cos’altro potrebbe essere un tale splendore

se non passione? Oh miei fratelli e sorelle

eravate come me voi tanto tempo fa

prima di diventare umani?

Anche voi vi siete permessi

di brillare una volta

chi mai vorrebbe farlo di nuovo?

Perché in verità adesso

sto parlando la vostra lingua.

Io parlo perché sono distrutta.

 

 

Condividi:

  • Facebook
  • Twitter
  • WhatsApp

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Articoli recenti

  • Buone vacanze con Walt Whitman 30 giugno 2022
  • Vittoria Luna. Un racconto di Patrizia Destro 29 giugno 2022
  • Le case dai tetti rossi di Alessandro Moscè Fandango Libri, aprile 2022. Una nota di lettura di Maria Allo 28 giugno 2022
  • Luigi Finucci, Inediti 27 giugno 2022
  • Mi dicono che ero bella. Patrizia Cavalli 26 giugno 2022
  • ~A viva voce~ 25 giugno 2022
  • Marisa Cossu, “SINTOMI POETICI”, Guido Miano Editore, 2022. Recensione di Raffaele Piazza. 24 giugno 2022
  • Capo Horn – Tijuana. Cuentos Olvidados. “Giustizia india” di Ricardo Jaimes Freyre 23 giugno 2022
  • “Amuleti ” di Lorenzo Pataro, Ensemble poesia 2022 22 giugno 2022
  • Don Elio e internet. Un racconto di Patrizia Destro 21 giugno 2022

Categorie

  • ARTI VISIVE
    • Appunti d'arte
    • Fotografia
    • Il colore e le forme
    • Mostre e segnalazioni
    • Punti di vista
  • COSTUME E SOCIETA'
    • Cronache della vita
    • Essere donna
    • I meandri della psiche
    • La società
    • Pensiero
  • Epistole d'Autore
  • IbridaMenti
  • LETTERATURA E POESIA
    • #cronacheincoronate; #andràtuttobene
    • Appunti letterari
    • Canto presente
    • Consigli e percorsi di lettura
    • Cronache sospese
    • Eventi e segnalazioni
    • Fiabe
    • Filologia
    • Forma alchemica
    • I nostri racconti
    • Idiomatiche
      • Capo Horn – Tijuana. Cuentos Olvidados
    • Il tema del silenzio
    • Incipit
    • Interviste
    • Ispirazioni e divagazioni
    • Novelle trasversali
    • Parole di donna
    • Poesia sabbatica
    • Poesie
    • Racconti
    • Recensioni
    • Rose di poesia e prosa
    • uNa PoESia A cAsO
    • Una vita in scrittura
    • Versi trasversali
    • Vetrina
    • ~A viva voce~
  • MISCELÁNEAS
  • Mito
  • MUSICA
    • Appunti musicali
    • Eventi e segnalazioni
    • Proposte musicali
    • RandoMusic
  • PERSONAGGI
    • Grandi Donne
    • Uomini eccellenti
  • Post-it
  • SCIENZA E CULTURA
  • SINE LIMINE
    • Prisma lirico
  • SPETTACOLO
    • Cinema
    • Teatro
    • TV
    • Video

ARCHIVI

BLOGROLL

  • alefanti
  • https://www.argonline.it/poegator/
  • Deborah Mega
  • https://deborahmega.wixsite.com/disussurriedombre
  • Di poche foglie
  • larosainpiu
  • perìgeion
  • SOLCHI

Inserisci il tuo indirizzo email per seguire questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi via e-mail.

INFORMATIVA SULLA PRIVACY

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella privacy policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la PRIVACY POLICY.

Statistiche del blog

  • 261.938 visite
Il blog LIMINA MUNDI è stato fondato da Loredana Semantica e Deborah Mega il 21 marzo 2016. Limina mundi svolge un’opera di promozione e diffusione culturale, letteraria e artistica con spirito di liberalità. Con spirito altrettanto liberale è possibile contribuire alle spese di gestione con donazioni:
Una tantum
Mensile
Annuale

Donazione una tantum

Donazione mensile

Donazione annuale

Scegli un importo

€2,00
€10,00
€20,00
€5,00
€15,00
€100,00
€5,00
€15,00
€100,00

O inserisci un importo personalizzato

€

Apprezziamo il tuo contributo.

Apprezziamo il tuo contributo.

Apprezziamo il tuo contributo.

Fai una donazioneDona mensilmenteDona annualmente

REDATTORI

  • adrianagloriamarigo
  • alefanti
  • Deborah Mega
  • emiliocapaccio
  • Francesco Palmieri
  • francescoseverini
  • frantoli
  • LiminaMundi
  • Loredana Semantica
  • marian2643
  • maria allo
  • raffaellaterribile

COMMUNITY

BLOGROLL

  • alefanti
  • https://www.argonline.it/poegator/
  • Deborah Mega
  • https://deborahmega.wixsite.com/disussurriedombre
  • Di poche foglie
  • larosainpiu
  • perìgeion
  • SOLCHI

Blog su WordPress.com.

  • Segui Siti che segui
    • LIMINA MUNDI
    • Segui assieme ad altri 4.726 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • LIMINA MUNDI
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra
Informativa.
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la
COOKIE POLICY.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: