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LIMINA MUNDI

~ Per l'alto mare aperto

LIMINA MUNDI

Archivi tag: William Shakespeare

~A viva voce~

13 sabato Nov 2021

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA E POESIA, ~A viva voce~

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Tag

Monologo di Amleto, William Shakespeare

Con questa rubrica si vorrebbe dare ‘voce viva’ a testi di diverso genere e ad autori noti e meno noti che di solito vengono conosciuti tramite lettura personale e spesso silenziosa. Senza nulla togliere alla profondità dell’esperienza soggettiva di immersione nel testo, con questo tentativo si vuole porre l’accento sulla modalità dell’ascolto e della compartecipazione acustica dell’espressione letteraria, così come accade quando assistiamo ad uno spettacolo teatrale o, più semplicemente, quando dialoghiamo. La scelta di autori e testi sarà a cura della redazione, tuttavia non si esclude che potranno essere prese in considerazione proposte di lettura su iniziativa di esterni alla stessa redazione, avendo cura di inviare copia del testo proposto. Solo un’avvertenza: la voce narrante è quella di un lettore comune e non l’espressione professionale di un attore, così come l’ambiente operativo che non è uno studio di registrazione.

William Shakespeare, Monologo di Amleto, Atto III, Scena I

Essere, o non essere, questo è il problema:

se sia più nobile soffrire nella mente

i colpi di fionda o le frecce di un’oltraggiosa fortuna

o prendere le armi contro un mare di affanni

e, contrastandoli, farli cessare per sempre?

Morire, dormire… nient’altro, e con il sonno porre fine

al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali

di cui è erede la carne:

questa sì sarebbe una conclusione

di cui essere grati agli dei. Morire, dormire.

Dormire…forse sognare. Sì, è qui l’ostacolo

perché in quel sonno di morte non sappiamo la specie dei sogni

che possono venire, dopo che ci siamo cavati di dosso

questo groviglio di carne mortale…Ed è questo l’ignoto

che dà alla sventura di essere nati, una vita così lunga,

perché chi sopporterebbe altrimenti le frustate e gli scherni del tempo,

il piede dell’oppressore, le prepotenze dell’uomo superbo,

il dolore dell’amore rifiutato e deriso, le ingiustizie della legge,

l’insolenza dei potenti e il disprezzo che la virtù riceve dagli indegni

quando egli stesso potrebbe darsi quiete con un solo colpo di pugnale?

Chi porterebbe tali fardelli, gemendo e sudando sotto il peso di una

vita di stenti e fatica, se non fosse che il terrore del dopo morte, questo paese

inesplorato dalla cui frontiera nessuno fa ritorno sconcerta la volontà

e ci fa sopportare i mali che abbiamo

piuttosto che correre veloci

verso altri

che non conosciamo?

È così che la coscienza dell’ignoto ci rende tutti codardi,

è così che il colore naturale dell’azione risoluta, è fatto pallido dalla cera del pensiero,

e imprese di grande altezza e ardimento perdono vigore e forza fino a scomparire

senza più un ricordo.

Trad. e riadatt. di Francesco Palmieri

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La festa dell’amore: 7 poesie sul tema

13 sabato Feb 2021

Posted by Loredana Semantica in LETTERATURA E POESIA, Rose di poesia e prosa

≈ Commenti disabilitati su La festa dell’amore: 7 poesie sul tema

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Cristina Campo, EMILY DICKINSON, Frederic William Burton, Giovanni Raboni, Jacques Prevert, Loredana Semantica, Maria Marchesi, Tamara de Lempicka, William Shakespeare

Il sottotitolo di questo articolo avrebbe potuto essere “Niente di nuovo sotto il sole”, l’amore infatti è un mistero che si ripete da ere, inoltre le poesie proposte, alcune o tutte, di certo le conoscerete. D’altra parte quando vi chiedono “cosa fai per S.Valentino?” rispondete pure “polpette”, come me, poi leggetevi queste poesie qua e se non vi piacciono o non le capite, sorry avete perso molto, non delle poesie, della vita.

Ah dimenticavo, in mezzo mi ci sono messa anch’io, con un mio testo di oltre 10 anni fa, e, a seguire chi volesse può accodarsi. Il post è aperto ai contributi.

Incontro sulle scale della torre, Frederic William Burton, 1864

Non sia mai ch’io ponga impedimenti
all’unione di anime fedeli; Amore non è Amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l’altro s’allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

William Shakespeare

–

Che sia l’amore tutto ciò che esiste
É ciò che noi sappiamo dell’amore;
E può bastare che il suo peso sia
Uguale al solco che lascia nel cuore.

Emily Dickinson

.

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è soltanto la loro ombra
Che trema nel buio
Suscitando la rabbia dei passanti

La loro rabbia il loro disprezzo i loro risolini
la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Loro sono altrove ben più lontano della notte
Ben più in alto del sole
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore.

Jacques Prevert

Tamara de Lempicka, Il bacio,1922

Primavera è a un passo, mi colma
d’azzurro e di riverberi, mi chiude
nel desiderio che fa duri i seni
e fa sussultare la vagina. Al canto
delle rane uscirò nuda per le strade.
dovranno vedermi che sono bella
e piena d’ardori. Lui verrà a saperlo
e perderà le staffe. Lo sa che anche il vento
può farmi godere da forsennata.

Maria Marchesi

–

Amore, oggi il tuo nome
al mio labbro è sfuggito
come al piede l’ultimo gradino…
ora è sparsa l’acqua della vita
e tutta la lunga scala
è da ricominciare.
T’ho barattato, amore, con parole.
Buio miele che odori
dentro diafani vasi
sotto mille e seicento anni di lava –
ti riconoscerò dall’immortale
silenzio.

Cristina Campo

–

Innamorarsi è un attimo
contro la parete bianca
penombra verdeggiante
liquida e beffarda
un salmone argenteo
che nel guizzo
risale la corrente
le pupille d’acero filante
s’allargano di luce
affondando nere nell’addio
un abbraccio brevissimo
e la gola
d’apnea rossa s’annoda
all’ugola trafitta da stupore
chiodi sopra il muscolo cardiaco
come fosse un puntaspilli
annegato nella stretta
pulsante il cuore grida
al vento quasi morto
amore t’amo
l’afasia di mille volte.

Loredana Semantica

–

Le volte che è con furia
che nel tuo ventre cerco la mia gioia
è perché, amore, so che più di tanto
non avrà tempo il tempo
di scorrere equamente per noi due
e che solo in un sogno o dalla corsa
del tempo buttandomi giù prima
posso fare che un giorno tu non voglia
da un altro amore credere l’amore.

Giovanni Raboni

Egon Schiele, Men and woman (Embrace), 1917

 

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POESIA SABBATICA : Non sia mai ch’io ponga impedimenti

29 sabato Apr 2017

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA E POESIA, Poesia sabbatica

≈ Commenti disabilitati su POESIA SABBATICA : Non sia mai ch’io ponga impedimenti

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Francesco Palmieri, Sonetti, William Shakespeare

Sonetto 116

Non sia mai ch’io ponga impedimenti
all’unione di anime fedeli; Amore non è Amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l’altro s’allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

William Shakespeare

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Il nome della rosa

23 sabato Apr 2016

Posted by LiminaMundi in Appunti letterari, Consigli e percorsi di lettura, LETTERATURA E POESIA, Segnalazioni ed eventi

≈ Commenti disabilitati su Il nome della rosa

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Deborah Mega, Loredana Semantica, William Shakespeare

gaioshake

“William Shakespeare”, ritratto di John Taylor

Nei 400 anni dalla morte di William Shakespeare (Stratford on Avon 23 aprile 1564 – Stratford on Avon 23 aprile 1616), abbiamo pensato di rendere omaggio al grande drammaturgo e poeta inglese attraverso le sue stesse parole. Continua a leggere →

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La sorella di Shakespeare

08 venerdì Apr 2016

Posted by Deborah Mega in Appunti letterari, LETTERATURA E POESIA

≈ 2 commenti

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Deborah Mega, Virginia Woolf, William Shakespeare

21l-701s01

Nel 1929 la scrittrice britannica Virginia Woolf pubblica un saggio narrativo dal titolo Una stanza tutta per sé. La scrittrice osserva che per secoli alle donne è stato negato l’accesso alla cultura ed è stato loro imposto un ruolo esclusivamente domestico. Secondo la Woolf, per dedicarsi alla letteratura occorrono alcune condizioni indispensabili: la disponibilità di denaro e una stanza per sé in cui poter scrivere. Il centro della narrativa “al femminile” è la casa, il luogo appartato in cui isolarsi per riflettere e scrivere, la “stanza tutta per sé” per l’appunto che la Woolf suggeriva alle studentesse del Newnham e del Girton College di Cambridge. Continua a leggere →

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