Con questa rubrica si vorrebbe dare ‘voce viva’ a testi di diverso genere e ad autori noti e meno noti che di solito vengono conosciuti tramite lettura personale e spesso silenziosa. Senza nulla togliere alla profondità dell’esperienza soggettiva di immersione nel testo, con questo tentativo si vuole porre l’accento sulla modalità dell’ascolto e della compartecipazione acustica dell’espressione letteraria, così come accade quando assistiamo ad uno spettacolo teatrale o, più semplicemente, quando dialoghiamo. La scelta di autori e testi sarà a cura della redazione, tuttavia non si esclude che potranno essere prese in considerazione proposte di testi poetici su iniziativa di esterni alla stessa redazione, che il curatore leggerà, avendo cura di inviare copia del testo proposto. Solo un’avvertenza: la voce narrante è quella di un lettore comune e non l’espressione professionale di un attore, così come l’ambiente operativo che non è uno studio di registrazione.
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mi cerco
tra una parola e l’altra,
nel colmo di una frase,
sotto la mattonella,
nel foro bruciacchiato
in mezzo alla tovaglia,
nell’occhio tuo che passa
e tu che non mi vedi
mi cerco
nel giallo delle sere di lampadine accese,
nel chiaro dei lampioni di una strada muta,
nel lieve della neve su cancellate e muri,
nel buio dei portoni sprangati quand’è notte,
sulle saracinesche chiuse di quando è già la sera
e lo so che questa è attesa
soffrendo fame e sete,
lo stare giù bocconi
al peso di una croce
lo so che si fa notte
che un altro giorno è andato
che niente è accaduto
che così passa la vita.
Francesco Palmieri
(dalla raccolta inedita “Mr Hyde o del profondo abisso”)
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