Dal 14 aprile su Limina Mundi la rubrica “Cuentos Olvidados”. In esclusiva per i lettori del sito.

Un cammino è un cammino. Accade sempre qualcosa. Che le foglie siano più lucide al comincio e più ingiallite all’arrivo, già basterebbe questo continuo atto d’amor proprio del tempo, devoto a sé stesso, che non diniega neppure il più cieco o il più visionario. Un cammino è un cammino. Accade sempre qualcosa. Altri ritagli di noi stessi a un punto di destino ci tendono il palmo o ci vengono incontro con aria di teneri cospiratori e non vedono l’ora di svelarci un recondito cambiamento. “Il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambia in noi”, scrive un tale che narra di un visconte dimezzato. Un cammino è un cammino. Accade sempre qualcosa. Timori con i quali stringiamo amicizia oltre la curva della strada e certezze dietro il terrapieno di cosiffatti timori che aspettano conferme che si farebbero raccogliere come fasci di spighe. Un cammino è un cammino. Accade sempre qualcosa. Il primo passo con la scarpa lustra, da Capo Horn, l’ultimo con la scarpa polverosa, nelle babilonie di Tijuana.
Sulla strada molte cose. Greta Garbo e la controfigura, la vecchia e il suo mate, l’acquaiolo e “Grazia di Dio”, il circo Ciarini e il gran Léotard, il piccolo cambujo masturbatore, la pazza che si perdette lo sposo, la gatta sivigliana che ci scapitò…e discosti nella fitta boscaglia, i loro padri e le loro madri. Ventuno agonizzanti in terra latina. Due gentil sesso, primigenie femministe. Soccorriamoli! Soccorriamoli, i dimenticati dei barrios e delle calle pietrose della vecchia epoca! Soccorriamoli! Soccorriamoli, che tutto è finzione, ma qui, sulla pagina scritta, ogni finzione è realtà. Portiamoli sotto la croce del Nazzareno, al riparo dai dittatori, dai colonizzatori, dai bravos, dai picari, dai bucanieri, dagli smemorati.
Portiamo gli scomparsi sul bell’ isolotto della Buona Memoria!
Un cammino è un cammino. Accade sempre qualcosa.
Emilio Capaccio
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